La prima volta di un viaggio psichedelico si ricorderà per sempre, forse ancora più di una qualsiasi altra prima volta. Entrare in contatto con altre dimensioni è un evento epocale, di quelli in grado di cambiare il corso della vita. Nel corso dei millenni è accaduto a tante persone in tutte le culture e sono certo che continuerà ad accadere fino a quando ce ne sarà bisogno, cioè ancora molto a lungo. Se hai già fatto esperienza coi funghi – o con una sostanza psichedelica come l’LSD – sono certo che ricordi bene la tua prima volta, mentre se stai pensando di provare posso immaginare la tua curiosità e le tante domande che ti stanno passando per la mente, a cui nessun articolo o video potrà mai dare una risposta adeguata, neanche questo che stai leggendo.
E allora a cosa serve questo articolo? Sapendo quanto poco serve spiegare cosa succede durante un viaggio psichedelico – anche perché ogni volta sarà diversa dalle altre – sto finalmente scrivendo per mio piacere, mi sono deciso a condividere le mie prime esperienze psichedeliche e vorrei approfittarne per passare alcune informazioni utili a chi non ha mai avuto contatto con i funghi e però ci sta pensando. Da qualche tempo i media mainstream stanno parlando sempre più spesso di funghi magici, ci sono anche riedizioni di libri e nuovi titoli che trattano della via psichedelica, per questi motivi ci saranno sempre più persone che ci faranno un pensiero sopra. Ecco perché ha senso che io scriva un articolo come questo, per introdurre un percorso affascinante e presentare le nozioni di base.
Contents
La necessità di cautela
Tutte le volte che ho scritto un pezzo per questo blog mi sarebbe piaciuto poter raccontare che tutto è bello, facile e senza rischi, ma non posso. Io sono sempre stato fortunato, con tutte le sostanze che ho usato non ho mai avuto nessun problema. Parlo di LSD, Salvia Divinorum, Ayahuasca e Funghi. Non ho mai fatto un bad trip e quindi mi verrebbe spontaneo trasmettere questa leggerezza, ma ho visto con i miei occhi che non è così, a tanti altri non è andata così liscia, per questo motivo devo ogni volta impegnare del tempo in tante raccomandazioni assolutamente necessarie.
In questo articolo le ridurrò perché rimanderò ad altri articoli che approfondiscono meglio quello che tutti dovrebbero conoscere, e mi prenderò spazio per divagare un poco.
Risorse utili
Solo e soltanto per evitare di far male a sé stessi e agli altri, elenco degli articoli che hanno questo scopo informativo. Te li descrivo brevemente per tua facilità di consultazione:
Prima di proseguire vorrei spendere due parole su una caratteristica speciale delle sostanze psichedeliche.
Informazione ed esperienza
Le informazioni servono sempre prima di assumere qualsiasi sostanza, non importa se sia psichedelica o una droga propriamente detta. Si tratta di questioni pratiche come la modalità di assunzione e le dosi, perché qui in molti casi fare errori può portare a brutte conseguenze. Ma a differenza di cocaina ed eroina, solo per citare tra le peggiori, i funghi e le sostanze sacre in genere (prodotti naturali con lunghissima tradizione di utilizzo) hanno bisogno di un elemento sconosciuto a tutte le droghe in genere: l’esperienza.
Qui c’è la stessa differenza che esiste tra teoria e pratica, servono entrambe ma sono disponibili in momenti diversi del percorso di conoscenza delle sostanze psichedeliche. Per avere esperienza devi fare pratica, molto semplice, cioè più viaggi avrai fatto e più sarai in condizione di affrontarli. Chi comincia male facilmente si autoelimina e quindi esce dal percorso, ma chi prosegue bene comincerà progressivamente a comprendere la mappa del mondo psichedelico e gli sarà meno facile andare nel panico o perdersi. Non dico che diventa semplice, non è mai così, ma diventa “meno facile” vivere un bad trip che lasci conseguenze.
L’esperienza è indispensabile se e quando vorrai aumentare la dose, mentre all’inizio non ce l’hai e seppure ti servirà, la dose bassa non ti chiede di gestire situazioni impegnative, ti servono solo le informazioni su cosa fare e non fare.
La conoscenza delle regole
Ripeto, le prime volte dose sempre bassa, iniziare con una dose alta è pericoloso, sono tanti che descrivono quel viaggio come la più brutta cosa che gli sia mai capitata nella vita. Un bad trip (brutto viaggio) inizia per un insieme di cause, di cui la dose sbagliata è solo una tra queste, per essere precisi devo dire che più spesso è il set & setting sbagliato il motivo principale di un viaggio orribile. Non sottovalutare mai la quantità e ricorda sempre l’importanza di un set & setting adeguato.
Ho visto in prima persona così tanti problemi, fatti un giro su youtube e ne vedrai delle belle, sembra incredibile come qualcuno possa perdersi così tanto dentro a un brutto viaggio, però succede, siamo tutti diversi ed è meglio essere prudenti.
Il rispetto delle regole
La teoria è una cosa, la pratica un’altra, io per primo ho iniziato senza sapere nulla, so che questo riguarda quasi tutti, ma se sei qui a leggere hai la possibilità di imparare dall’esperienza altrui, evitando così gli errori più pericolosi. Quello che ti manca in termini di esperienza puoi compensarlo con la conoscenza delle informazioni necessarie, ovviamente se le userai! L’esperienza ti guiderà nel proseguimento delle tue esplorazioni, ma prima devi costruirla, fino a quel momento usa le informazioni per ridurre a zero i pericoli; i problemi potranno anche esserci – a volte quelle sono le esperienze più utili – ma i pericoli sono stupidi e non necessari, devi sempre tenerli lontani da te rispettando le regole, cioè del semplice buon senso.
Amarcord – l’LSD
Ho perso la mia verginità psichedelica nel lontano luglio del 1981 con un ottimo blotter (cartoncino) di LSD, esperienza che quell’estate ho ripetuto un paio di volte. Ma se i ricordi di quelle successive si confondono un po’ tra di loro, la mia prima volta in assoluto è chiara come un film che posso rivedere quando voglio.
Set & setting? Quantità? Stomaco vuoto? Ma ancora prima…che effetto fa l’LSD? Non avevo la più pallida idea di niente, ero giovane, vacanza itinerante al mare in Vespa con amici, alla ventura e senza programmi, quando un pomeriggio arrivano queste stelline di acido da Amsterdam, la città delle droghe. Ero completamente ignorante, ho violato tutte le più elementari precauzioni da rispettare per non incorrere in pericoli, compreso il posto dove abbiamo fatto il trip: di notte su una scogliera!
Dose sconosciuta di una sostanza a me sconosciuta, prima volta all’aperto di notte, con gente abbastanza scapestrata – alcuni non li conoscevo neppure – su una scogliera…
Ricordo bene tutte le visioni, scogli che diventavano foche, pitoni luminosi in acqua e fiori fluorescenti che sbocciavano sugli scogli, le facce delle persone erano colorate come quelle dei nativi americani sul piede di guerra, ricordo anche come uno di questi continuava a ripetere “oh Dio non torno più”, come un disco incantato. C’era un radiolone mangiacassette che sparava Joe’s Garage di Frank Zappa, il mio primo contatto con la musica in stato alterato, una cosa incredibile. Zappa è un genio straordinario ma devo dire che l’ho apprezzato solo quella volta, ho provato a riascoltarlo ma non è il mio genere.
Ho avuto l’incredibile fortuna di provare un’esperienza mistica, vista la compagnia e la mia inesistente preparazione sarebbe potuto succedere di tutto, ma invece mi è andata molto bene. Stava cominciando ad albeggiare, ho trovato una seduta sugli scogli comoda come una poltrona, mi sono messo seduto nudo sul sacco a pelo di fronte al mare e al sole che cominciava a sorgere – ero sulla costa adriatica. Sotto di me le morbide onde marine entravano in una fessura tra le rocce e venivano sparate fuori dall’aria che si comprimeva, con il corpo sentivo la vibrazione nelle rocce dell’acqua soffiata fuori, un venticello fresco si muoveva e mi girava intorno, sfiorando la mia pelle, i colori del cielo e dell’acqua…ero senza parole, una meraviglia mai sperimentata prima.
Tutto è andato bene, nessuno si è fatto male, quello che pensava di non tornare più era rientrato anche lui, il mio battesimo con gli psichedelici è stato perfetto, un vero colpo di fortuna.
Amarcord – la Psilocibina
Molti anni dopo ho provato la psilocibina, erano tartufi Hollandia, avevo una busta da 15 grammi e inizialmente ne ho mangiata circa metà, equivalente a un grammo e mezzo di funghi secchi. Dopo un po’ ne ho preso altri, ho quasi finito la busta. Questa volta avevo chiare tutte le regole di sicurezza, quindi ero in casa e a digiuno, avevo della musica scelta per l’occasione, c’erano tutte le comodità che potevo desiderare. Mi sono tenuto lontano dai funghi per tanti anni, avevo il pregiudizio infondato che fossero “epatotossici”, cioè che facessero male al fegato, cosa che poi ho verificato essere falsa, così come è falsa la credenza che l’LSD bruci le cellule cerebrali e produca danni genetici.
Quando ho scoperto che erano sani e sicuri (tranne le controindicazioni che trovi evidenziate in altri articoli) ho deciso di provarli, avevo alle spalle numerose esperienze felici con l’ayahuasca ed ero molto curioso di vedere che effetto facevano.
Ho sperimentato tutti gli effetti classici, ad occhi chiusi morbidi frattali colorati, ad occhi aperti le pareti della stanza “respiravano”, i quadri si animavano e uscivano dalla cornice, la musica diventava bella come non mai, anche questa prima esperienza stava andando molto bene.
Verso la fine dell’esperienza, quando gli effetti speciali visivi stavano cominciando a diminuire d’intensità, è cominciata la fase che mi ha colpito di più. Ho fatto un’esperienza che conoscevo in teoria ma che non avevo mai sperimentato nella pratica: ero seduto a chiacchierare con un amico mentre ascoltavamo musica, quando all’improvviso la mia capacità di prestare attenzione si è divisa in più parti compresenti.
Normalmente l’attenzione si concentra su una sola cosa alla volta, cioè se fai con attenzione qualcosa tendi ad escludere dalla tua consapevolezza gli altri elementi intorno a te. Lasciamo da parte la capacità multitasking delle donne, che assomiglia vagamente a quello che voglio raccontare ma non è la stessa cosa. In quel caso io ero pienamente presente al mio corpo, sentivo che ero seduto e completamente rilassato, nello stesso tempo ero attento e presente a quello che mi stava dicendo l’amico, poi sentivo e apprezzavo la musica e infine mi godevo la bellezza dell’ambiente e delle luci che lo illuminavano. Io ero come un direttore d’orchestra che dirigeva l’attenzione di tante parti di me, tutte presenti e consapevoli contemporaneamente. Il direttore d’orchestra era il testimone non identificato con tutto quello che stava succedendo, stavo sperimentando la “magia” dei funghi (tartufi, ma è uguale), in pratica un momento di risveglio temporaneo, completamente inaspettato.
Alcune istruzioni per l’uso
Su questo argomento ho scritto un libro che ovviamente ti invito a leggere, troverai tutto quello che ti serve per avere una lunga storia felice con la psilocibina, ma è importante ribadire alcune cose fondamentali a chi non sa proprio nulla su questa sostanza naturale e che magari si ritrova qui a leggere per caso.
Riassumo brevemente quello che devi sapere quando ti avvicini ai funghi (o tartufi) le prime volte. Stomaco vuoto, inizia con poco, stai in un ambiente comodo, prepara della musica, evita con attenzione di avere farmaci o altre sostanze in corpo, alcune possono avere interazioni molto pericolose per la tua integrità psicofisica.
Devi sapere: fisicamente puoi avere una sensibilità al principio attivo diversa dagli altri, non c’è altro modo di scoprirla che provando. Non puoi conoscerla prima, neppure facendo riferimento ad altre sostanze. Per questo motivo insisto a ripetere di iniziare con poco, per molti che ho conosciuto un grammo e mezzo provoca un’esperienza intensa, e se sei un soggetto emotivo anche con questa quantità potresti trovarti in difficoltà. Perché rischiare inutilmente?
All’aperto o in casa?
All’aperto è l’ideale, ovviamente una bella giornata in mezzo alla natura, con una dose bassa e con le condizioni giuste è consigliata. Fai attenzione ai piccoli fastidi che potresti trovare all’aperto, quando sei sotto effetto e la tua sensibilità è molto aumentata possono diventare difficili da sopportare. Per esempio la presenza di gente in stato ordinario di coscienza, la scomodità, il caldo, il freddo, fame e sete, banalmente la mancanza di un bagno; niente di tutto ciò è grave, ma in condizioni psichedeliche possono diventare impegnative. Facilmente proverai un’alterazione della percezione della temperatura, sarai più sensibile soprattutto al freddo, cosa che rende poco consigliabile un viaggio all’aperto d’inverno. La soluzione è organizzarsi, con una dose bassa potrai stare tranquillo che tutto andrà bene.
Ovviamente non guidare nessun mezzo.
La musica serve?
Le prime volte se sei in casa non serve perché la dose è bassa, ma la consiglio come esperienza perché sentire musica sotto l’effetto dei funghi è speciale. Consigliata sì ma necessaria no, mentre è raccomandata quando e se aumenterai la dose.
La musica è un portale che ti permette di accedere a dimensioni che cambiano a seconda del brano, l’alternanza dei brani ti permette di avere un viaggio variegato. Se poi succederà che ti troverai in difficoltà, questa durerà poco perché il cambio di musica interromperà quel “mood” per spostarti in un’emozione diversa. La musica adatta rende più difficile che inizi un bad trip, oppure facilmente riesce a interromperlo.
Diverso il caso di un viaggio nella natura, i rumori ambientali possono essere meglio di qualsiasi musica, da sperimentare.
Completamente senza musica è un’esperienza riservata agli psiconauti più navigati, che non avranno distrazioni o “scappatoie” per sfuggire a quello che i funghi gli presenteranno. Serve esperienza per non perdersi o per non cadere in loop o in crisi paranoiche quando assumi dosi elevate. Non sto dicendo che le dosi elevate provochino problemi, ma se i problemi arrivassero con alte dosi è più impegnativo non perdere la testa.
Da solo o in compagnia?
Ci sono pro e contro per entrambe le possibilità, leggi questo articolo sul Trip Sitter dove approfondisco proprio questo argomento. Qui posso solo ribadire che il rispetto delle regole ti permette di viaggiare in piena sicurezza, quindi la presenza di una persona per un eventuale aiuto non è indispensabile, anche se è meglio avere la disponibilità di qualcuno vicino che possa aiutarti se mai ti trovassi in passaggi difficili. Le crisi con bassi dosaggi sono abbastanza gestibili, nelle risorse che ti ho linkato sopra troverai una serie di suggerimenti pratici e di facile applicazione.
Io preferisco il viaggio da solo, ma ho trovato tanti benefici dal confronto con gli altri, siamo su questo pianeta proprio per sperimentarci nelle relazioni, in questo l’esperienza coi funghi è una metafora amplificata e concentrata della vita che sperimentiamo tutti i giorni, quindi vale la pena sia fare esperienze da soli che insieme agli altri.
Evita di fare esperienze intense con gente che conosci poco o niente, scoprire che sono “sgradevoli” mentre sei nel pieno di un viaggio potrebbe essere piuttosto brutto, o magari trovarti a dover gestire una crisi psicotica di uno che non hai mai visto, proprio mentre sei nel pieno dell’effetto. Evita.
In conclusione
I primi viaggi dovrebbero essere quelli che ti faranno meno paura, perché la paura nasce soprattutto dal confronto con l’ignoto, se gestisci bene dose e set & setting non vivrai traumi o situazioni difficili. Quando l’ignoto sarà sempre più noto, allora potrai aumentare le quantità, e scoprirai che il viaggio non è solo questione di intensità, ma di accesso ad altre realtà, come dei gradini che ti portano a livelli successivi diversi da quelli precedenti.
Non restare deluso se iniziando con un grammo, o poco più, vedrai che l’effetto sarà stato blando, pensa invece che se il viaggio fosse stato intenso avresti potuto avere difficoltà con una quantità anche di poco superiore. Meglio iniziare bene e scoprire progressivamente, non avere fretta che non c’è nessuno che ti corre dietro.
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