Il Bad Trip coi Funghi Allucinogeni*


Alcuni sostengono che non esistano Bad Trip ma solo viaggi sfidanti, però se durante un’esperienza psichedelica ti fai male – fisicamente, emotivamente o mentalmente – come fai a non definirlo un brutto viaggio? Se dopo l’esperienza stai peggio di quando hai iniziato, come fai a dire che “ci sono lezioni nascoste ovunque”? Le lezioni sono in ogni cosa che viviamo – se abbiamo occhi per vederle – ma il brutto viaggio da evitare accuratamente esiste oggettivamente ed è solo quello che viola due regole fondamentali: ignorare le controindicazioni psicofisiche all’uso dei funghi (leggi QUI quali sono) e non applicare le regole di sicurezza del set & setting, che puoi leggere QUI.

Non assumerli!

Se hai controindicazioni all’assunzione di funghi psilocybe non devi mai assumerli! I funghi possono causarti reali  problemi psicofisici e in questi casi non si tratta più di vivere un bad trip ma di rischiare un infarto, un grave attacco psicotico o peggio.

Non rispettare il set & setting può sembrare meno grave che ignorare le controindicazioni, perché la sostanza non può causarti problemi di per sé, ma puoi comunque trovarti in situazioni oggettivamente rischiose o pericolose per la tua integrità fisica, o passare brutti momenti dal punto di vista emotivo e mentale e restare traumatizzato. Quindi in entrambi i casi è possibile restare danneggiati in modo permanente perciò non derogare mai dal rispetto di queste regole necessarie e fondamentali.

Viaggi sfidanti

Se rispetti queste regole di sicurezza allora si può dire che il bad trip non esiste e ci sono solo viaggi sfidanti, io l’ho finalmente sperimentato in prima persona e sono qui a raccontarti cosa è successo. Ebbene sì, dopo decenni di viaggi psichedelici, centinaia di post pubblicati su questo blog e sul mio profilo FB, e ben tre libri su questo argomento… non avevo mai sperimentato un bad trip! Lo chiamo ancora così per lasciargli tutta la forza incredibile che ho sperimentato, per questo motivo il termine “Bad” potrebbe essere sostituito da “Strong”, ma per non perdere l’alone terrificante che lo circonda – a ragione – continuerò a chiamarlo così.

Che cos’è un Bad Trip? Quale che sia l’esperienza vissuta si tratta sempre di qualcosa che ti fa provare un’intensa paura in una o più delle seguenti aree: fisico, emotivo e mentale. Come sono inadeguate le parole, un conto è pensare a una paura, un conto è sperimentarla, e questa differenza non sarà mai considerata a sufficienza fino al momento in cui ti ci trovi dentro.

Cosa temi davvero?

Qual è la più grande paura che potresti sperimentare? Cosa temi più di tutto? Vale la pena pensarci, perché scoprirlo potrebbe sorprenderti, forse non temi di più ciò che pensi, così come il provare paura forse non è come ti immagini. Non so per quanti possa essere così, ma io durante questo viaggio ho scoperto com’è provare paura e ho capito di cosa ho paura, con mia sorpresa ho scoperto che di nessuna delle due avevo la più pallida idea, o meglio, pensavo di me e delle mie paure cose sbagliate, che non corrispondevano a ciò che ho sperimentato.

Non posso più definirmi giovane e la mia vita è stata avventurosa e ricca di sfide su tutti e tre i piani, fisico, emotivo e mentale, ho avuto molte occasioni per avere paura, però durante il viaggio ho sperimentato qualcosa di nuovo e a un altro livello, mai provato prima. Una forte paura in numerosi momenti ha preso il controllo di rilevanti parti di me, lasciando in un angolo stretto una mia parte completamente impotente e sbalordita, da una parte incredula di ciò che stava provando, dall’altra completamente coinvolta dalla tempesta che stava vivendo.

Non importa se sapevo che ciò che stava travolgendomi era roba mia, anche se ero consapevole che stavo creando tutto io non avevo modo di controllare nulla, era una paura travolgente che produceva anche effetti fisici nel mio corpo e non c’era niente che riuscissi a fare per provare sollievo. Non avevo scampo da me stesso, non c’era nessun posto in cui potessi fuggire, provavo dolori al collo e alle spalle, facevo fatica a respirare e avevo fame d’aria, il tempo era dilatato e io mi sentivo sprofondare in questa sensazione terrificante.

Paura incontrollabile

Dove portavo l’attenzione, la sensazione si espandeva, aumentando rapidamente di intensità. In modo incontrollabile la mia mente mi mostrava diverse paure e queste istantaneamente esplodevano dentro di me, per cui ero costantemente impegnato a respirare e a cercare di spostare l’attenzione su altro, una guerra interiore senza tregua. La mia più grande paura si spostava tra l’abisso della follia e lo sprofondare nell’incoscienza, come una specie di continua caduta all’indietro in qualcosa di brutto.

Poche settimane dopo questa esperienza mi ha contattato un lettore che già mi aveva scritto di una sua esperienza in cui “È stato tutto talmente perfetto che non mi sembrava vero”, mentre ora mi raccontava di un bad trip che era stato “un attacco di panico continuo per quasi 5 ore”, una lunga folle paura di impazzire che ora gli faceva guardare ai malati di mente con grande compassione. Per lui è stata un’esperienza molto forte, traumatizzante al punto da fargli dire che non avrebbe mai più toccato un fungo, e che io faccio bene a “mettere in guardia le persone”! La sua email mi colpì molto, il racconto del suo viaggio difficile era molto simile a ciò che avevo sperimentato anche io, quando capivo cosa vuol dire “guardare nell’abisso e sentire che l’abisso scruta dentro di te”, una sensazione terrificante di dissoluzione in dimensioni di grandezze indescrivibili, come la goccia che si perde in un oceano di follia e di incoscienza.

Non ignorare i segnali

Come ho fatto a trovarmi in questa situazione? Come ci sono arrivato è interessante, perché diverse circostanze hanno influito molto sul causare il bad trip, una concomitanza di fatti che sembravano avere appuntamento per produrre proprio l’esperienza che mi mancava.

La prima di queste circostanze particolari sono i funghi, si trattava di Psilocybe Cubensis McKennaii, gli stessi che uso sempre ma stavolta dono di un amico, li aveva macinati e messi in un barattolo di vetro in frigorifero quasi 5 anni fa, non li aveva più usati dopo un viaggio in cui era sicuro che sarebbe morto, infatti disse basta definitivamente ai funghi. Non voleva buttarli via, quindi mi ha donato la sua scorta, una discreta quantità.

Il mio amico è un guerriero e credo che i funghi abbiano assorbito le sue qualità mentre li cresceva, così come sono convinto che nei miei ci sia un po’ di me. Dopo tanti anni conservati al fresco – ma purtroppo macinati finemente – mi chiedevo se fossero ancora attivi, ripromettendomi di provarne un poco per vedere com’erano. Dopo qualche settimana l’occasione giusta è arrivata, la seconda circostanza particolare: domenica 31 ottobre 2021 sarei stato tutto il giorno solo a casa, ma ero consapevole che l’energia di questo giorno è impegnativa quindi avrei testato una quantità bassa e sicura per me, 3,5 grammi.

Leggi altri miei post su esperienze eroiche ed estreme, QUI e QUI per esempio, per me una dose standard è almeno 5 grammi, quindi 3,5 era una dose di tutta tranquillità. Terza circostanza legata all’esperienza difficile che ho fatto: la sera prima del “test” dei funghi ho visto un film che mi è piaciuto molto ma che è stato emotivamente molto impattante: Bliss, con i bravi Owen Wilson e Salma Hayek. Se non devi prendere psichedelici a breve te lo consiglio.

Infine quarto e ultimo elemento: dall’ultima cerimonia erano passati alcuni mesi, nel frattempo avevo smesso di fumare, e un amico sciamano che ha smesso di fumare nello stesso periodo mi raccontava che ora le esperienze erano molto più intense, un altro livello rispetto a prima. Con questo avevo ben 4 indizi per intuire che avrei dovuto fare attenzione, invece proseguii serenamente senza avere alcun sentore di ciò che sarebbe successo.

Alle 11 del mattino di Halloween accendo una candela sul mio piccolo altare che ho in studio, quindi non allestito specificamente per il viaggio, recito più volte una preghiera e poi prendo i tre grammi e mezzo macinati con del succo di limone. Ero solo con tutta la casa a mia disposizione, perciò mi metto comodo sul divano in sala ad aspettare, senza nessuna particolare attenzione contrariamente a ciò che faccio sempre in occasione di una cerimonia formale. Dopo circa 20 minuti, quindi abbastanza in fretta, comincio a sentire che l’effetto sta salendo velocemente, e subito comincio a sentirmi inquieto.

Comincia!

La prima impressione che sale è una sensazione di straniamento verso la casa, difficile da spiegare, vivo qui da anni eppure era come se fosse diventata aliena, familiare e aliena contemporaneamente, e da questa sensazione “distopica” ha cominciato a salire la paura, da qui è iniziato quel fenomeno assurdo per cui dove portavo la mia attenzione andava la mia energia, che espandeva ciò che pensavo. Sul piano astrale accade lo stesso fenomeno, infatti in certi momenti mi sentivo come se fossi appena morto! La paura di impazzire è stata la prima, a cui sono seguite, in una sequenza fuori dal mio controllo, la paura di stare male, di perdere conoscenza, di non farcela, che la mia compagna rientrasse in anticipo, ovunque portassi la mia attenzione quella paura si espandeva in modo vertiginoso e immersivo, difficile rendere l’idea di quanto fosse duro stare con la paura di impazzire, come se un abisso stesse per precipitare dentro di me e invadermi, peggio che morire.

Gli alleati

Il viaggio è durato oltre 4 ore, ma non è stato un attacco di panico ininterrotto come quello del mio lettore, in più di lui avevo conoscenza, esperienza e alcuni alleati. Il primo e migliore alleato per affrontare il viaggio difficile era la fiducia totale e senza riserve nel fungo e nella sua saggezza, non mi farebbe mai male, questa dose per me è sicura. Secondo alleato il mio altare, in particolare una foto sorridente del mio insegnante spirituale, Rishi, a cui mi sono rivolto molte volte e che mi ha sempre dato la forza di stare in ciò che provavo. Terzo alleato la musica, la mia meravigliosa playlist 2, che molte volte mi ha tirato fuori dall’inferno e mi ha portato nel punto di vista della mia Anima, dove ho pianto di gioia per la bellezza di ciò che stavo sperimentando così chiaramente, impossibile spiegare questa prospettiva trascendente da cui vedevo tutto e ne comprendevo il senso, sia il viaggio col fungo che la mia vita in genere. Ogni musicista della playlist è stato un prezioso alleato, li ringrazio tutti con tanta gratitudine perché la musica ispirata arriva sempre in tuo soccorso quando ne hai bisogno.

Altri alleati utili sono stati le tecniche, come lavarsi la faccia con acqua fredda, camminare avanti e indietro da un locale all’altro e respirare lentamente a pieni polmoni, ricordare che era solo questione di tempo e tutto sarebbe passato; ho anche pensato di mangiare miele o zucchero per dare energia al corpo e abbassare la pressione emotiva e mentale, ma non ho voluto scappare, una parte di me trovava tutto ciò molto interessante e voleva stare con quello che c’è così com’era, e osservare.

Opportunità

In mezzo a tutte le difficoltà  di un viaggio impegnativo che puoi immaginare, sentivo comunque curiosità per come sarebbe andata, in fondo nel giro di poche ore sarebbe tutto terminato, per cui valeva la pena stare dentro e vedere dove portava! Grande opportunità di esplorare l’intensità di emozioni e pensieri, con le relative conseguenze sul fisico, le somatizzazioni che sperimentavo come dolore e tensione in più parti del corpo. L’unica cosa che puoi fare in quei momenti è stare con quello che c’è, cercare a tutti i costi di non resistere e nel contempo mantenere il contatto almeno con la sensazione di esserci!

Nei momenti difficili gli alleati fanno la differenza. Come fare per averli sempre a disposizione? Forse ci sono più modi, ma io ne conosco solo uno, fare una Cerimonia invece di fare semplicemente un’esperienza, cioè usare un palcoscenico che hai allestito appositamente per l’occasione. Lo spettacolo è la manifestazione di sé stessi, da rappresentare nel modo più sicuro sostenuti dagli alleati e magari anche da un vero e proprio sitter. Com’è il sitter ideale lo puoi vedere QUI, un approfondimento sulla Cerimonia coi funghi invece QUI, dove in particolare descrivo l’utilità psicologica del rituale e delle regole cerimoniali per viaggiare con maggiore sicurezza. Quelle regole le avevo ignorate, infatti ho sottovalutato il fungo pensando di fare un test, una semplice prova quando una cerimonia formale sarebbe stata la migliore protezione.

Serve un set & setting speciale

Sono stato fortunato ad avere un altare allestito a mia disposizione, questa volta la foto di Rishi ha fatto la differenza più che mai, lui era realmente lì con me ad aiutarmi. Senza altare sarebbe stata molto più dura, così come stare senza la musica delle mie playlist. La cerimonia formale è un set & setting speciale che ci protegge meglio dai bad trip, e nello stesso momento ci aiuta a tirare fuori il meglio dall’esperienza, cioè conoscenza di sé acquisita sul campo di battaglia allestito appositamente, dove si affrontano le avversità dei viaggi sfidanti.

Del setting cerimoniale casualmente avevo due elementi che hanno fatto la differenza, a conferma che la cerimonia è il set & setting di assunzione dei funghi più sicuro e benefico. Cerimonia non vuol dire religione, è invece un palcoscenico sicuro delimitato da regole e rituali in cui c’è aiuto e protezione, immagini e simboli che parlano all’inconscio umano e alla parte più sottile e sensibile del nostro essere. In quei momenti di intensità psichedelica, in cui parti profonde e potenti di te si manifestano fuori controllo, è saggio preparare punti di riferimento che siano di aiuto e protezione.

Conclusioni

Quando ripenso a quella giornata di Halloween ancora oggi ne sento l’intensità emotiva, ma non è solo un ricordo perché mi basta poco per riaccedere, cioè rientrare in quei momenti come se fossero ora! Mentre scrivevo questo testo ho rivissuto alcuni flash molto intensamente, al punto di dovermi fermare e riprendere contatto con la stanza intorno a me.

Qualche settimana dopo il viaggio ho cominciato un ciclo di microdosaggio, 0,2 grammi secchi degli stessi funghi, il mattino presto assumo la capsula e poi vado in studio a fare le mie pratiche mattutine. Una di queste è la recitazione di un mantra di protezione che mi è stato assegnato parecchi anni fa, il Mahamrityunjaya Mantra, quando all’improvviso mi sale una forte emozione di paura che mi fa alzare in piedi spaventato. Che cos’è?!? Sembra un attacco di panico, ma non so bene perché sono stato preso completamente alla sprovvista e non l’avevo mai provato in vita mia! Nel mezzo di questa forte sensazione riesco a spostare la mia attenzione altrove, e la situazione ritorna subito alla normalità, infatti proseguo la recitazione fino alla fine senza problemi. Quello stesso giorno mi accade ancora due volte, il grilletto d’innesco ogni volta è stata la parola “paura” pronunciata casualmente parlando del mio gatto che affrontava cose nuove, viaggio in auto e poi visita dal veterinario “senza paura”. Il solo sentir pronunciare la parola “paura” mi causava un attacco di panico, che ogni volta ho disinnescato spostando la mia attenzione, in piccolo era la stessa cosa che cercavo di fare mentre avevo gli attacchi di paura durante il viaggio.

Mai resistere perché si peggiora la situazione, funziona invece spostare l’attenzione su altri pensieri, per esempio sentire il corpo e guardarsi intorno; una delle volte ero in auto fermo al semaforo rosso e ho regolato meglio gli specchietti, è stato sufficiente a tornare tranquillo.

Ho pensato molto al viaggio e agli effetti della microdose – solo la prima, poi non è più accaduto – per capire cosa significa per me. La vita è sempre psichedelica, non solo quando assumi funghi, ciò che ho provato è solo l’amplificazione di qualcosa che ho sempre, non solo nel mezzo di un’esperienza. I modi per integrare un viaggio difficile sono molto numerosi, il mio secondo libro tratta proprio di questo – lo puoi vedere bene QUI –  ma questa volta le risposte mi sono arrivate prestando più attenzione ai normali fatti quotidiani. Parte importante delle risposte erano in due interviste su Youtube; ogni mattina vado a fare due passi e nelle cuffie ascolto sempre interviste o conferenze, e in due di queste ho sentito ciò che rispondeva ai miei interrogativi, e come ulteriore conferma del messaggio dell’esperienza aggiungo anche la email del lettore terrorizzato, quello dell’attacco di panico durato 5 ore. Non è importante per te qual è il messaggio che io ho ricevuto, ma sappi che è vero che i “Bad Trip” sono le esperienze con il più alto potenziale di apprendimento; come insegnano i viaggi sfidanti non lo fa nessuno!

Indubbiamente stiamo vivendo tempi molto particolari, intensi e difficili, che sia un cambio di era o semplicemente una crisi economico-sanitaria non è importante, ma che sia in corso un cambio di passo e che tutto stia profondamente cambiando è un dato di fatto ben evidente a chiunque. Paura, follia e morte, c’è grande abbondanza di queste emozioni primordiali, fare un’esperienza psichedelica in questo periodo è più rischioso di quanto sia mai stato in questi ultimi decenni, specialmente se sei in ambienti urbani e lontano dalla natura. Invito tutti a fare attenzione, a curare attentamente il set & setting, meglio ancora a fare una cerimonia preparata con cura, così che anche in questi tempi confusi si possa sempre ottenere un grande beneficio.

Buon viaggio e sii felice!

* i funghi psilocybe non sono mai allucinogeni, leggi QUI e scopri perché!

Link a risorse e approfondimenti:

Controindicazioni all’uso dei funghi

Il Set & Setting in 10 punti essenziali

Dose eroica

Dose estrema: 20 grammi

Il Trip Sitter Ideale

La Cerimonia coi funghi

Libri che ho scritto sui funghi magici

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DM Tripson

DM Tripson ha pubblicato i suoi primi racconti a 15 anni, sicuro di diventare presto uno scrittore, ma dopo qualche decennio speso a fare tutt’altro ci aveva rinunciato. Un giorno ha scoperto i funghi magici, un incontro straordinario di quelli che ti cambiano la vita, infatti è solo con il loro aiuto che ha potuto scrivere tre libri e decine di post su questo blog!

4 thoughts on “Il Bad Trip coi Funghi Allucinogeni*

  1. Quest’anno ho voluto fare anch’io una cerimonia con funghi il 31 ottobre. L’ho fatta preparando con cura il mio altare, gli spazi di casa in cui sarebbe avvenuta. Ho scelto di farla in solitaria, bendata e senza musica. Anzi, ho proprio messo i tappi alle orecchie visto che fuori c’era un gran casino e non volevo essere condizionata. Premetto che ho perso da due mesi una persona cara a cui continuo pensare. Insomma sembrava che stessi cercando un bad trip.
    Con mia grande sorpresa è stata una cerimonia popolata da spiritelli burloni che mi prendevano in giro per la mia serietà, che si lamentavano di essere chiusi tappati dentro di me senza contatto con l’esterno, inscenando dei siparietti divertenti o scherzi per farmi ridere. Una stranissima cerimonia all’insegna della leggerezza, nonostante venissi da un periodo molto difficile. C’erano tutti i presupposti per un bad trip e invece mi sono ritrovata in mezzo a folletti che avevano solo voglia di farmi divertire e prendere in giro…

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